Symantec afferma che ormai gli antivirus hanno una utilità limitata e propone nuovi modelli di lotta ai nuovi virus informatici 2014 che si basino su condivisione web.

Symantec dichiara la fine degli antivirus

Tra le creatrici delle maggiori soluzioni antivirus per smartphone, tablet e PC desktop assieme ad Avira, Norton, Kaspersky e ad altre realtà del panorama security, Symantec ha recentemente rilasciato una dichiarazione, apparentemente avventata, ma in realtà con un fondo di verità logica.

Secondo un recente studio, la presenza di soluzioni antivirus nel panorama moderno va rimodellata affiancandosi alle nuove esigenze degli utenti, che rimangono sempre meno vittime di bug e malware “tradizionali”, spostando invece l’attenzione su app malevole e nuovi meccanismi di phishing e logging nel sistema dell’utente vittima.

Symantec non nasconde di aver ottenuto gran parte del proprio successo passato ed attuale grazie alla presenza di propri validi antivirus nel panorama di sicurezza mondiale, tuttavia le minacce respinte rappresentano poco meno del 50% del numero complessivo di attacchi.

Tutto ciò avviene in quanto la maggior parte degli antivirus è in grado di rilevare pericoli generici, richiedendo spesso anche un intervento da parte dell’utente, piuttosto che concentrarsi su un singolo problema specifico, debellandolo istantaneamente.

Essendo le firme virali non più sufficienti a costituire un ambiente asettico e privo di minacce, Symantec annuncia così la necessità di un sistema di scansionamento e creazione di database che si applichi all’intelligenza collettiva del Web, rilevando informazioni basate sullo sfruttamento di app specifiche tramite il social engineering, seguendo e monitorando i comportamenti dell’utente, per rivelarne alla fine un profilo specifico.

Symantec non è dunque intenzionata ad abbandonare gli utenti, suggerendo però al contempo una ristrutturazione della tecnica di rilevazione delle minacce, ottenuta grazie alla collaborazione più o meno implicita dei PC e dei dispositivi portatili a rischio, nel lungo termine.