Tatatu.com : una storia da raccontare
Quanti di voi vorrebbero essere pagati per vedere film e serie tv? Da questa semplice domanda è stato creato un business multimilionario e tecnologicamente molto avanzato ancora poco conosciuto: Tatatu.
Tatatu è una piattaforma di streaming di contenuti, un po’ come Netflix, che redistribuisce agli utenti parte degli introiti pubblicitari.
Invece di essere l’utente a pagare per vedere, con Tatatu è l’utente ad essere pagato.
In questa storia c’è anche un po’ di Italia : il progetto è stato ideato dall’ italo canadese Andrea Iervolino.
Non dollari o euro ma criptovaluta, la moneta virtuale usata da Tatatu, chiamata Tatatu Tokens, condivide a grandi linee la stessa tecnologia blockchain che è dietro le più famose cryptocurrencies Bitcoin ed Ethereum, è tutto virtuale ma con un valore reale.
Se qualcuno ha storto il naso leggendo dell’uso della criptomoneta, può tranquillizzarsi. Tra le case di produzione che vogliono creare e pubblicare contenuti sull’avveniristica piattaforma di streaming risuonano i nomi di Johnny Depp, John Travolta, Morgan Freeman e Antonio Banderas.
Nomi non da poco conto, che realizzano in questo modo solide fondamenta per la credibilità della piattaforma agli occhi degli utenti.
Proprio gli utenti sono la parte fondamentale di Tatatu.
Essi riceveranno tra il 30 e il 50% degli introiti provenienti dagli spot pubblicitari e c’è anche la possibilità di diventare una sorta di raccomandatori, influencers se vogliamo rifarci alla terminologia di Instagram.
Se l’utente consiglia di vedere determinati contenuti e molti seguiranno il suo consiglio, riceverà una piccola parte dei guadagni degli altri utenti.
In questo modo si è ancor più parte attiva della piattaforma essendo in grado anche di indirizzare le visualizzazioni delle masse.
Inoltre gli utenti hanno anche un minimo controllo sulla direzione della piattaforma : infatti possono votare per scegliere quale contenuto dovrebbe essere aggiunto al catalogo.
Tatatu è tecnologicamente avanzato anche sul fronte advertisers.
Le società che pubblicizzano prodotti e servizi durante le interruzioni pubblicitarie potranno indirizzare gli spot a specifici audiences, tenendo sotto controllo informazioni dettagliate su chi vedrà la pubblicità e tante altre metriche utili.
Non tutto però è oro se luccica : sicuramente l’idea e i nomi ci sono, però allo stato attuale la piattaforma è povera di titoli.
Sono davvero pochi i film a disposizione e come se non bastasse la qualità del video non è delle migliori.
Troviamo titoli come Kung Fury e Paddle for the North pubblicizzati nella pagina movies del sito. Ma titoli che sono ancora insufficienti per un richiamo di massa, evidenziano come ci sia ancora molto lavoro da fare.
Non solo movie, comunque : sport, giochi, video musicali, programmi TV e notizie sulle celebrità. Il catalogo è vario, e dovrebbe espandersi a breve. A suon di investimenti nel mercato dell’entertainment però, la criptomoneta nel frattempo ha già perso circa metà del suo valore.